"L’Europeo" N.43 del 1986 regalò ai lettori l’anastatico del “Corriere della Sera” del 6 giugno 1946, quello che annunciava i risultati del referendum monarchia-repubblica. Per essere più precisi era ancora “Il nuovo Corriere della Sera”, quello della gestione CLN che aveva sostituito dal 25 aprile 1945 la direzione fascista; la normalizzazione (una sorta di restaurazione) non s’era ancora compiuta.
Leggendo la seconda delle due sole pagine (c’era penuria di tutto, anche di carta), quella delle notizie minori e della pubblicità, ho trovato più di una notizia per me interessante. Quella che qui riporto riguarda la scuola e la riporto perché mi pare di buon auspicio: da una parte ci sono i professori del sindacato che giustamente (anche se senza grandi successi) cercano d’impedire il ritorno di provveditori “fascistissimi”, dall’altra ci sono i maestri milanesi che vogliono fare scuola ad ogni costo, che esigono che si faccia tutto il possibile per ridare ai bambini la scuola, da subito. Non vedo oggi in giro lo spirito ricostruttivo, il clima positivo di quegli anni. Forse dipende dal fatto che alla Liberazione da Berlusconi (ammesso che sia davvero avvenuta) non ha contribuito nessuna azione partigiana, nessuna spinta dal basso: è stato un 25 luglio più che un 25 aprile. Credo che quel clima di solidarietà attiva vada recuperato: è l’unico modo per salvarci davvero, non ci possiamo fidare di Monti. Lui è una specie di Badoglio. (S.L.L.)
Il Sindacato della scuola
contro i provveditori fascisti
Il Sindacato della scuola media, venuto a conoscenza che si sta procedendo alla riammissione in servizio dei provveditori agli studi nominati dal passato regime in base a meriti esclusivamente o prevalentemente politici, chiede che siano dichiarate illegali la legge De Vecchi e la procedura seguita per la nomina a provveditore durante il regime fascista e che siano esaminati non solo l’operato, ma anche i titoli in base ai quali avvenne la nomina. Lo stesso Sindacato afferma la sua decisa volontà di chiedere che alle cariche dirigenti della scuola non ritornino e non rimangano elementi gravemente compromessi con il passato regime.
I maestri socialisti di Milano, riunitisi, hanno votato una mozione nella quale invitano la Giunta comunale a riattare nel più breve tempo possibile gli edifici scolastici sinistrati e a fare sgomberare quelli attualmente adibiti ad altri usi; a fissare l’inizio delle lezioni per la seconda quindicina di settembre; a dotare, in previsione della mancanza di combustibile adatto ai termosifoni, tutte le aule di stufe a legna, assicurando un adeguato e tempestivo rifornimento della stessa, a requisire i locali occorrenti nei rioni ove la distruzione totale delle scuole ne rende impossibile la riapertura; a fare rigorosamente rispettare l’bbligo della frequenza fino a 14 anni.
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