Su «Riforma», il settimanale delle chiese evangeliche, battiste, metodiste, valdesi, una notizia interessante e piuttosto sensazionale: il sinodo della chiesa luterana in Italia ha approvato a larga maggioranza la benedizione di persone che vivono in unione di vita.
È la prima volta di un «matrimonio» fra persone anche omosessuali. Interessanti le opportune precisazioni: fra l'altro «l'omosessualità fa parte delle espressioni della sessualità, quindi rappresenta una condizione naturale. Per questi motivi la condanna morale dell'omosessualità non può essere in alcun modo giustificata».
Il presidente del sinodo ha dichiarato: «La molteplicità dei modi vivere e delle relazioni che oggi si conoscono è conseguenza della fragile esistenza umana. Uomini e donne sono alla continua ricerca di forme di relazioni stabili e sostenibili. Il matrimonio rappresenta una forma importante e utile fra queste. Oltre al matrimonio esistono però altri modi di vivere la sessualità in maniera responsabile. La benedizione delle comunioni di vita riguarda dunque le coppie sia etero sia omosessuali. Riteniamo che il compito della chiesa sia quello di accompagnare i cristiani nel breve percorso di vita ascoltando la parola di Dio e osservando i cambiamenti sociali».
Una novità, dunque, decisa da una chiesa che «accompagna»: anche questa affermazione e impostazione è interessante, per tutti i cristiani, anche se non protestanti. Il documento approvato chiarisce che la cerimonia di benedizione sarà celebrata soltanto alle coppie - etero o omosessuali - che vivano la relazione in maniera responsabile, cioè con volontà, continuità, fiducia e assenza di violenza. E soltanto nel caso in cui almeno uno dei contraenti sia membro della chiesa luterana o di una chiesa partner e ci sia il consenso del pastore della comunità. Qualche cosa si muove, dunque, anche nel mondo del matrimonio, un mondo fino ad oggi intoccabile nella nostra società.
da "il manifesto" 7 giugno 2011
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