Sul supplemento del sabato de “La Stampa”, “Tuttolibri”, Giovanna Zucconi cura da qualche tempo una nuova rubrica dal titolo Che libro fa… Ai puntini si aggiunge l’indicazione di un luogo geografico, di una città, di una nazione, di una regione, di cui la giornalista traccia in poche centinaia di battute la situazione editoriale e letteraria, non senza qualche risvolto linguistico, sociale o di costume. Ho scelto di esporre nel blog il pezzo dedicato a Malta del 10 aprile per tre ragioni: una istintiva simpatia per l’isola mediterranea, la passione letteraria (ma anche civile) di Clare Azzopardi (nella foto), il litigio dei Camilleri (S. L.L.).
A Malta mandiamo i nostri figli a studiare inglese, o a fare finta di studiare inglese. Sappiamo che è fra la Tunisia e la Sicilia, sulle rotte dei clandestini. Che il clima è mite, che il turismo è intenso. Eppure: «Nessuno sa niente di Malta. Nessuno sa che ha una letteratura». Su “Malta Today”, Clare Azzopardi scrive accoratamente sulla scomparsa del suo paese dalla mappa letteraria mondiale. Lei sarebbe l'eccezione che, classicamente, conferma la regola. È conosciuta, tradotta, invitata ai festival, e insegna lingua e letteratura maltese.
«Molti mi chiedono della lingua maltese. Nonostante Malta sia da tempo nell’Unione Europea, a quanto pare nessuno sa niente del maltese»: Tlaqna minn belt u l-miti tag’ha u spi’ajna f'kantuniera ta’ belt o’ra, jew ta' l-istess belt forsi. Iltqajna kemm-il darba biex niktbu u naqsmu ma' xulxin dak li ktibna.
Ecco, questo è il maltese. Ha ragione Clare Azzopardi (fra parentesi: il brano copia-e-incollato è suo): non ne sappiamo nulla, neppure noi che siamo così vicini. Nell’articolo su “Malta Today” lei racconta in maniera struggente la sua sensazione di estraneità, di esclusione, proprio in Italia, alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna. Lei che gira sola soletta fra gli stand di mezzo mondo, desolata perché Malta non è presente, né qui né alle altre fiere europee. Lei che chiede quanto costerebbe uno stand e che fa appello al primo ministro perché trovi queste poche migliaia di euro, e decida se Malta debba esistere o meno sulla mappa letteraria, tanto più che nel 2018 sarà Capitale Europea della Cultura.
Così vicina a noi, così lontana. Per dire: il «caso» del momento è quello di Camilleri. Anzi, di Camilleri contro Camilleri. Il Camilleri numero uno, Mark, studente ventunenne, ha pubblicato sulla rivista universitaria che dirige un racconto di Alex Vella Gera intitolato Li Tkisser Sewwi: protagonista un uomo ossessionato dal sesso. Il Camilleri numero due, Juanito, rettore dell'Università, ha sporto denuncia per oscenità. Autore ed editore sono sotto processo, rischiano multa e prigione, mentre cresce la mobilitazione contro la censura e contro le arcaiche leggi su pornografia e offese al comune senso del pudore.
Malta, Europa.
Nessun commento:
Posta un commento