1.9.10

Peccare senza vergogna. Una poesia di Aleksandr Blok (San Pietroburgo 1880 - 1921)

Peccare senza vergogna,senza risveglio

perdere il conto delle notti e dei giorni,

e con la testa greve di ubriachezza

penetrare di fianco nel tempio divino.

-

Tre volte inchinarsi fino a terra,

sette volte farsi il segno della croce,

sfiorare in segreto con la fronte calda

il pavimento coperto di sputi.

-

Mettendo nel piatto un soldino di rame,

tre volte e poi sette volte di seguito

baciare il povero rivestimento di un'icona

nei secoli consunto dai baci.

-

E tornando a casa, truffare qualcuno

per riavere quello stesso soldo,

e col piede scacciare dalla porta,

singhiozzando, il cane affamato.

-

E sotto il lumino presso l’icona

bere il tè, facendo schioccare il pallottoliere,

poi, aperto il panciuto comò,

insalivare ancora una volta i tagliandi,

-

e su sacconi di piume

piombare in un sonno pesante…-

ma anche così, Russia mia,

di tutte le contrade sei per me la più cara.

26 agosto 1914

-

Da Poesia russa del Novecento, a cura di Angelo Maria Ripellino, Guanda, 1954


Nessun commento:

statistiche