29.12.13

Scienza e magia. I trucchi della mente (Piero Bianucci)

L’elzeviro di Bianucci che recupero da un’esemplare de “La Stampa” dell’anno scorso sintetizza e commenta un testo recente e le ricerche di cui s’è nutrito. Da quel che ho inteso a me ha messo la voglia di procurarmi il libro. (S.L.L.)

Di solito pensiamo che la scienza cominci dove la magia finisce. Non è più così. Le neuroscienze tornano alla magia per capire meglio come funziona il nostro cervello. Perché i maghi, più tecnicamente prestidigitatori o illusionisti, nei loro giochi applicano scoperte empiriche che gli scienziati solo ora incominciano a esplorare.
Stephen Macknik dirige il laboratorio di neurofisiologia del comportamento al Barrow institute di Phoenix, Arizona. Nello stesso centro Susana Martinez-Conte guida il laboratorio di percezione visiva. Sono marito e moglie: da qualche anno frequentano i più famosi illusionisti che si esibiscono a Las Vegas, dove hanno organizzato il primo convegno per far incontrare maghi e psicologi cognitivi. Ne è nato un libro, I trucchi della mente, che Benedetta Antonielli d'Oulx ha tradotto per le Edizioni Codice (270 pagine, 25 euro).
Il libro spiega decine di trucchi: la donna segata in due e ricomposta, la comparsa di oggetti dal nulla, la lettura del pensiero, il furto con destrezza con restituzione del maltolto allo stordito spettatore. In sé sono trucchi di una banalità desolante. Speciale è il modo di metterli in atto, e questo è un lavoro tutto psicologico, tant'è vero che si parla di maghi «mentalisti»: i trucchi veri non sono nelle «cose» usate sul palcoscenico, ma nella testa di chi guarda.

I nostri occhi vedono per contrasto. Galileo lo sapeva: delle macchie solari ci spiega che sembrano nere solo perché intorno hanno la superficie abbagliante della nostra stella; in realtà sono diecimila volte più luminose della Luna piena. Vale anche per il movimento. Se fissate a lungo una cascata e poi spostate lo sguardo su una parete rocciosa, la vedrete scorrere. Anche guardando un oggetto immobile, gli occhi lo esplorano a piccoli scatti 3-4 volte al secondo, 150 mila in una giornata. Sono i moti saccadici. Nel contrasto è il segreto degli oggetti che compaiono dal nulla, nei moti saccadici quello di varie illusioni ottiche. Altri trucchi spostano l'attenzione, forzano le nostre scelte togliendoci il libero arbitrio, sfruttano gli aspetti controintuitivi del calcolo delle probabilità. Leggete, vi difenderete meglio dagli inganni. Anche quelli della finanza.

La Stampa, 7 agosto 2012

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