7.12.13

A un giovane medico. Una poesia di Annie Vivanti

Sei bello, è vero! Stranamente bello,
Come un giovane dio superbo e forte!
Hai la fronte ispirata e gli occhi ardenti;
Fra l’altre tue virtù mi fai la corte.

Ma va, ti leva. Chino a’ miei ginocchi
Non ti voglio veder: tu sei soldato!
O campion della vita, ti rileva,
E afferra il tuo stendardo insanguinato.

Combatti, va! T’attende con le squadre
Tetre e feroci l’inimica Morte.
Combatti, va! Ti slancia nella mischia,
Come un giovane dio superbo e forte.

Ti stendono le braccia ischeletrite
L’infamia, la miseria, il morbo e l’onta;
Ti chiaman gli urli e i rantoli selvaggi
Del corpo che alla corruzion s’appronta.

Dovrai lottar contr’odio ed ingiustizia,
Contro l’insulto e la vigliaccheria:
T’accoglieranno imprecazione ed ire
E testarda ignoranza e villania.

Ma va, ti dico, va! Dona a chi muore
La vita, il sangue tuo, la tua bellezza,
Ai vecchi, ai deboli, agli agonizzanti 
Consacra la gagliarda giovinezza.

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