29.10.15

Rifeudalizzazione (S.L.L.)

Ruggiero Romano
Ha scritto il mio amico Ciu En-lai nel "Quotidiano dell'Umbria.it" che, insieme con la liquidazione di Ignazio Marino, il capintesta toscano vuole il ridimensionamento di Orfini, che - con il suo appoggio - gli aveva portato in dote i gruppi dirigenti locali del Pd. Ora, a capo delle città e delle regioni, Renzi vuole dei suoi fedelissimi senza mediazioni. I vecchi capataz, se vogliono conservare il potere, dovranno entrare nelle sue grazie e fare "omaggio" di se stessi, dichiararsi "uomini suoi".
Si annuncia qualcosa che somiglia al "feudalesimo perenne", la categoria che usò Ruggiero Romano nel primo volume della Storia d'Italia Einaudi per individuare i caratteri distintivi del "caso italiano", cioè un potere che si regge prevalentemente su relazioni e subordinazioni da persona a persona. I capi locali del Pd a venire somiglieranno sempre più ai "ras" del fascismo, il cui potere dipendeva dalla fiducia del capo e dal legame personale con lui.
Qualcosa del genere (imporre un potere personale in periferia attraverso la scelta di fiduciari), nella storia repubblicana, l'aveva tentato Fanfani, ma lo bloccarono prima la rivolta dei siciliani di Milazzo, ostili al viceré fanfaniano La Loggia, e poi i "dorotei" nella famosa crisi della Domus Mariae del 1959.

Per liberarci di Renzi dovremo aspettare un nuovo 25 luglio o basterà una congiura di oligarchi e di notabili benedetta dalla Chiesa? 

Nota fb 28 ottobre 2015

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