17.8.18

Libertad Lamarque. La stella fugace (Eduardo Galeano)


Alcune sere, nei caffé, la competizione diventava feroce:
- A me, nell’infanzia, un leone mi pisciò addosso, diceva uno, senza alzare la voce, come per negare importanza alla sua tragedia.
- A me piaceva camminare sulle pareti. In casa non mi lasciavano, confessava un altro, come se la sua prodezza proibita fosse una cosa da nulla.
E un altro:
- Io, da ragazzo, scrivevo poesie d’amore. Le persi in un treno. E chi le trovo? Neruda.
E scuotendo la testa, sorrideva, come se fosse incapace di rancore contro chi gli aveva rubato le sue chiavi dell’Olimpo.
Ma don Arnaldo, di professione odontoiatra, non si lasciava intimidire. Con i gomiti sul bancone, buttava lì un nome:
- Libertad Lamarque.
Lasciava che facesse effetto, e poi.
- Vi suona?
E allora evocava il suo incontro con la Fidanzata d’America.
Don Arnaldo non mentiva. Una mattina presto, nei lontani anni Trenta, l'attrice e cantante argentina Libertad Lamarque stava subendo un duro castigo in un hotel di Santiago de Chile. Il marito le stava dando della puttana, non per ciò che era, ma per quello che avrebbe potuto diventare, mentre la prendeva a sberle, come d’abitudine, perché é meglio prevenire che curare. Sotto i colpi Libertad gridò:
- Basta, l’hai voluto tu.
E si buttò in picchiata dalla finestra del quarto piano. Rimbalzò su un tendone e andò a schiacciare l’odontoiatra, che, proprio in quel momento, stava passando sul marciapiede, di ritorno da una visita alla madre. Libertad rimase illesa e illeso rimase anche il suo pigiama di seta rossa con dragoni cinesi ricamati, ma lo sfortunato don Arnaldo fu portato, in ambulanza, all’ospedale.
Quando gli si ricomposero le ossa e gli tolsero le bende da mummia, don Arnaldo iniziò a raccontare la storia che in seguito continuò a raccontare, fino alla fine dei suoi giorni, nei caffè e in tutti i luoghi dove ci fosse qualche orecchio: dal cielo, dall’alta nube dove abitano le dee del cinema e del tango, quella stella fugace si era lasciata cadere sulla terra, e fra milioni di uomini aveva scelto lui, si, lui, ed era precipitata fra le sue braccia per non morire da sola.

“il manifesto”, nella rubrica Finestre – Trad. Marcella Trambaioli
Ritaglio senza data, ma 2000

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