Mario
Melloni, che fu con il nome di Fortebraccio corsivista de “l'Unità”,
amatissimo dai suoi lettori soleva inserire nei suoi “pezzi”
storie e aneddoti tratti dalle fonti più svariate e raccontati in
bello stile. Questo, pur senza fare nomi, lo fa risalire a Suso
Cecchi D'Amico, figlia dello scrittore Emilio Cecchi. (S.L.L.)
Emilio Cecchi |
Una
nostra amica, famosa autrice di sceneggiature cinematografiche e
figlia di uno dei nostri maggiori scrittori contemporanei, oggi
scomparso, ci ha raccontato una volta che a suo padre piaceva molto
la storiella di un tale che improvvisamente decise di abbandonare il
mondo e di andare a vivere in un eremo dove alcuni monaci conducevano
una stentatissima esistenza, piena di volontarie privazioni e di
rigorosissime penitenze. Ma dopo pochi mesi quel tale tornò e agli
amici i quali gli rimproveravano di non avere previsto che non
avrebbe potuto sopportare tanti sacrifici, il poveretto rispose: “Non
sono le penitenze dei frati la cosa a cui non ho potuto adattarmi. Mi
hanno nauseato le loro ricreazioni”.
Da
Niente di niente,
“l'Unità”, 30 marzo 1982
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