2.9.19

Ricreazione. Dai corsivi di Fortebraccio, una storiella cara a Emilio Cecchi (Mario Melloni)


Mario Melloni, che fu con il nome di Fortebraccio corsivista de “l'Unità”, amatissimo dai suoi lettori soleva inserire nei suoi “pezzi” storie e aneddoti tratti dalle fonti più svariate e raccontati in bello stile. Questo, pur senza fare nomi, lo fa risalire a Suso Cecchi D'Amico, figlia dello scrittore Emilio Cecchi. (S.L.L.)

Emilio Cecchi
Una nostra amica, famosa autrice di sceneggiature cinematografiche e figlia di uno dei nostri maggiori scrittori contemporanei, oggi scomparso, ci ha raccontato una volta che a suo padre piaceva molto la storiella di un tale che improvvisamente decise di abbandonare il mondo e di andare a vivere in un eremo dove alcuni monaci conducevano una stentatissima esistenza, piena di volontarie privazioni e di rigorosissime penitenze. Ma dopo pochi mesi quel tale tornò e agli amici i quali gli rimproveravano di non avere previsto che non avrebbe potuto sopportare tanti sacrifici, il poveretto rispose: “Non sono le penitenze dei frati la cosa a cui non ho potuto adattarmi. Mi hanno nauseato le loro ricreazioni”.

Da Niente di niente, “l'Unità”, 30 marzo 1982

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