2.9.19

Victor Hugo. Dai corsivi di Fortebraccio (Mario Melloni


Mario Melloni, che fu con il nome di Fortebraccio corsivista de “l'Unità”, amatissimo dai suoi lettori, soleva inserire nei suoi “pezzi” storie e aneddoti tratti dalle fonti più svariate e raccontati in bello stile. Questo ricorda uno scrittore ottocentesco al tempo molto popolare e caro alle sinistre democratiche e socialiste. (S.L.L.)


Nel 1871, dopo il lungo esilio, Victor Hugo fu eletto deputato. Un giorno egli teneva davanti a un’assemblea attentissima uno dei suoi infiammati discorsi. Ed ecco che dal folto degli uditori si alzò una vocetta stridula a interromperlo. Il grande uomo si fermò, e, secondo l’uso, disse: «Monsieur, nommez-vous», nominatevi, dite chi siete. Ma nessuno raccolse l’invito. 
Allora Victor Hugo riprese a parlare, e ancora, per una seconda e una terza volta, la solita vocetta fessa e anonima si fece sentire, finché l’oratore, perduta la pazienza, ripetè rabbiosamente l’invito a nominarsi. 
Ed ecco che finalmente dal folto dell’uditorio si alzò un nome: «Bourbichon». «Bourbichon? — disse il celeberrimo romanziere stupito. — Bourbichon? Je n’espérait pas tant», io non speravo tanto.

l'Unità, 30 aprile 1982

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