17.9.14

Il ballo in maschera e le liberatrici messicane (Eduardo Galeano)

I figli dei giorni si presenta come “un libro in forma di calendario". L'autore, Eduardo Galeano, da ogni giorno dell'anno fa nascere una storia. Posto qui le pagine del 16 e 17 settembre. (S.L.L.)
Il generale Porfirio Diaz. Agli inizi del XX secolo fu dittatore
 in Messico e soprannominato "la cucaracha" (lo scarafaggio
Settembre
16
Ballo in maschera
Alle due del mattino di oggi, nell'anno 1810, Miguel Hidalgo lanciò l'urlo che aprì la strada all'indipendenza del Messico.
Quando il grido avrebbe compiuto un secolo, nel 1910, il dittatore Porfirio Diaz anticipò di un giorno la celebrazione perché coincidesse con il suo compleanno; e il Centenario venne festeggiato in grande stile.
Città del Messico, tirata a lucido, ricevette i distinti invitati di più di trenta Paesi, cappelli a cilindro, cappelli piumati, ventagli, guanti, oro, sete, discorsi... Il Comitato di Dame nascose i mendicanti e diede scarpe ai bambini di strada. Gli indios furono pantalonizzati, pantaloni distribuiti gratuitamente, mentre si proibiva l'entrata a coloro che portavano i loro tradizionali calzoni fatti con le coperte. Don Porfirio posò la prima pietra del carcere di Lecumberri e inaugurò solennemente il Manicomio Generale, con capacità per mille pazzi.
Una sfilata impressionante raccontò la storia nazionale. Un alunno della Scuola Dentale rappresentò Hernàn Cortes, il primo volontario che venne a migliorare la razza, e un indio triste sfilò travestito da imperatore Moctezuma. Una corte francese, nello stile di Luigi XVI, occupava il carro allegorico che riscosse il maggior successo.
Rosa Bobadilla, che rifiutò di farsi uomo
Settembre
17
Liberatrici messicane
La festa del Centenario finì, e tutta quella folgorante spazzatura venne spazzata via.
E scoppiò la rivoluzione.
La storia ricorda i capi rivoluzionali, Zapata, Villa e altri super-maschi. Le donne, che vissero in silenzio, finirono nel dimenticatoio.
Alcune guerriere rifiutarono di essere cancellate:
Juana Ramona, la Tigressa, che prese d'assalto varie città;
Carmen Vélez, la Generala, che diresse trecento uomini;
Angela Jiménez, maestra di dinamite, che diceva di essere Àngel Jiménez;
Encarnación Mares, che si tagliò le trecce e arrivò al grado di sottotenente nascondendosi sotto l'ala del cappellaccio, «perché non mi si veda la donna negli occhi»;
Amelia Robles, che dovette essere Amelio, e arrivò al grado di colonnello;
Petra Ruiz, che dovette essere Pedro, quella che tirò il maggior numero di colpi per aprire le porte di Città del Messico;
Rosa Bobadilla, femmina che si rifiutò di essere uomo e con il suo nome combattè più di cento battaglie; 
e Maria Quinteras, che aveva stretto un patto col Diavolo e non perse una sola battaglia. Gli uomini obbedivano ai suoi ordini. Fra di loro, suo marito.

Eduardo Galeano, I figli dei giorni, Sperling e Kupfer, 2012

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