3.9.14

Scrittori in provincia. Mario La Cava scrive a Leonardo Sciascia. E viceversa

All'incirca tre anni fa la stampa (Giorgio De Rienzo sul Corsera per esempio) diede notizia di un carteggio, del tutto inedito, contenente le oltre trecento lettere che si scambiarono Mario La Cava, lo scrittore calabrese autore dei Caratteri, e Leonardo Sciascia a partire dai primi anni Cinquanta per trent'anni e più. I testi che seguono, pubblicati dal “Corriere” nel 2011, hanno come oggetto principale di riflessione il rapporto tra gli scrittori e la vita di provincia. (S.L.L.)
Mario La Cava
Bovalino M., 13 luglio 1951
Caro Sciascia,
da molto tempo sono ritornato a casa, ma le mie preoccupazioni e miei impegni di lavoro letterario mi hanno impedito di scriverti, per ringraziarti della lettera in cui parli del mio libretto, che ti avevo raccomandato di leggere con spirito critico.
Ho fatto un lungo viaggio, ho rivisto molte persone che conoscevo, altre ragguardevoli per varie ragioni ho conosciuto per la prima volta: mi son dato da fare, come meglio ho potuto, e spesso mentre mi trovavo solo nelle città che frettolosamente visitavo, pensavo a te, ritirato in un paese di Sicilia, al pari di me che ho sempre vissuto in Calabria. Certo non è possibile affermarsi nel campo dell'arte, se non si sollecitano incontri personali con quelli che possono aiutare: la permanenza nelle grandi città è utile ai fini del successo e di una certa sistemazione pratica. Ma quanto al perfezionamento artistico, escludo oggi, più di prima, che la grande città possa essere favorevole; non solo per le distrazioni irreparabili che offre, ma anche per le difficoltà evidenti che la sua mostruosa organizzazione oppone ad una approfondita osservazione della vita. L'ideale sarebbe potersi muovere frequentemente, per poi ritornare al proprio paese a lavorare. Mi interesserò del tuo libretto quando scriverò un articolo sui favolisti italiani (ma non presto). Ti saluto cordialmente. A Roma ho visto Mario dell'Arco col quale ho parlato di te. A Lucca non ci sono andato; non ho avuto quindi occasione di conoscere Mario Tobino.
Di nuovo saluti e buon lavoro dal tuo
Mario La Cava
Leonardo Sciascia
Racalmuto, 2 agosto 1951
Caro La Cava,
mi trovo da circa un mese in una campagna molto distante dal paese: e la possibilità di ricevere la posta si presenta a lunghi sbalzi di giorni. Perciò la mia risposta ti giungerà con ritardo. Mi fa piacere che il tuo viaggio sia stato fruttuoso di incontri; così accade anche a me: ma appena rientro nel solito ritmo dei giorni, tutto quel che ho vissuto in città assume una fredda distanza, come se non mi appartenessero e fossero i giorni di un altro. E lascio così cadere tante possibilità. Ma in fondo vivere così mi piace: leggere un libro al giorno e scrivere un articolo ogni mese; e quando posso, una piccola scappata oltre lo Stretto. Sono d'accordo con te sulla vita delle città: tra chiese e gallerie e circoli ed incontri, non capisco quale tempo e voglia resti agli amici per leggere, e per scrivere. Li vedo, nei pochi giorni che sto con loro, sempre fuori, assillati da preoccupazioni economiche. Parlano di quattrini; e noi invece andiamo in libreria e parliamo di letteratura. Fossi in città, con questo stipendio, non avrei anch'io voglia di parlare di letteratura; qui il problema economico mi è invece più lieve. Mi contento insomma; e godo ottime e tranquille letture. A proposito ho visto in libreria i tuoi Caratteri, giunti ora con una fascetta che dice del premio «re degli amici» per quelli inediti. Ti ringrazio di quel che hai intenzione di scrivere per il mio libretto. E vorrei pregarti, se l'articolo apparirà su una rivista che non sia «Il Ponte» o «L'A», di segnalarmelo.
Auguri e buone vacanze.
Affettuosamente.
Leonardo Sciascia



Corriere della Sera, 31 gennaio 2011

1 commento:

Caffè Letterario Mario La Cava ha detto...

Le 360 lettere sono state pubblicate da Rubbettino con il titolo "Lettere dal centro del mondo. 1951-1988" a cura di Milly Curcio e Luigi Tassoni

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