10.3.11

Perchè tanta intolleranza contro la suora in piazza? (di Luciana D'Aleo)

“Più Voce. Cattolici in rete” è un sito obbediente ed esprime nel complesso un punto di vista coerente con le scelte politiche “italiane” della gerarchia vaticana o della sua maggioranza. I redattori, del resto, sono per lo più giornalisti e professori che hanno avuto o continuano ad avere un ruolo nelle strutture ufficiali della Chiesa, a livello centrale o periferico. L’immagine del cattolicesimo che ne viene fuori è quella un po’ cerchiobottista di Bagnasco & C: con Berlusconi per ottenere tutto l’ottenibile grazie alla sua debolezza, però…
Non sono mancate, dunque, nel sito come del resto in tutti i mezzi di informazione le prese di distanza cattolica dalla manifestazione “per la dignità della donna” del 13 febbraio e anche le prese in giro verso la suora che ha preso la parola al raduno romano. Vi ho trovato però anche una voce di dissenso, una voce femminile gentile e ferma, che mi piace segnalare ai visitatori di questo blog, autrice della lettera qui “postata”. (S.L.L.)   
Suor Eugenia Bonetti alla manifestazione romana per la dignità delle donne (13/2/2011)

Gentile direttore,
perché tanta intolleranza? Non toccherebbe a me prendere le parti della suora che ha parlato dal palco di piazza del Popolo. Ma tant`è. Io ho ascoltato con grande rispetto quella "donna consacrata" che, dall`alto della sua fede e della sua esperienza, ha raccontato le povere storie di donne violate e vendute. E ho pensato: finalmente una donna che parla della realtà, che esprime lo sdegno della coscienza, che testimonia il suo amore per il prossimo. Lontana anni luce dai salotti e dai convegni in cui le donne si parlano addosso, con un linguaggio a volte incomprensibile, com`è il linguaggio che non si sporca nelle strade. La dignità della donna che ha difeso quella suora è quella dell`essere umano nella sua essenza, insofferente a indossare etichette o casacche. Perché dividersi per forza in guelfi e ghibellini? Il percorso per il rispetto delle idee degli altri è un cammino lungo se anche un intellettuale del calibro di Giuseppe De Rita, in un editoriale sul "Corriere della Sera", ospitato da Piùvoce nella rassegna stampa quotidiana, si cimenta con distaccata civetteria a mettere sullo stesso piano, quanto a caduta nel ridicolo, il pronunciarsi di centinaia di parlamentari sulla "nipote di Mubarak" e "la suora che conciona le folle". Lo capirebbe anche un bambino e non solo "il portiere romeno" del professore che il paragone non regge, di più, è offensivo, perché si vuol mischiare il diavolo con l`acqua santa. E una domanda viene naturale: se al posto della suora, a parlare ci fosse stato un sacerdote, si sarebbe comunque gridato al ridicolo?

Luciana D`Aleo
21 febbraio 2011

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