18.5.17

E Cristo disse Una poesia di Ettore Fabietti

Conoscevo per sommi capi la vicenda del toscano Ettore Fabietti, figura importante del riformismo socialista del primo Novecento vicino al Turati, promotore di numerose iniziative per la diffusione e la divulgazione della cultura tra i ceti popolari. Fu tra l'altro il principale animatore di un vero e proprio movimento per le biblioteche popolari. I "guardiani" di cui la poesia discorre sono, con molte probabilità, oltre ai governanti, anche i preti, in armonia con l'anticlericalismo di stampo positivistico tipico del riformismo socialista nel primo Novecento. (S.L.L.)

E Cristo disse: Germini la Pace
l'umile germe ch'io semino in terra:
nel mio sacco non ho miglior semente.
Gittò la mèsse, e poi volle, il verace
seminatore, perché pria nascesse,
irrorar del suo sangue anco le zolle.
Ma i guardiani del campo, a cui commesse
eran le sorti de la pia fatica,
sconvolsero la terra,
e spersi al vento i germi della Pace,
che è ben di tutti, seminaron guerra;
onde i fraterni lutti
fruttar dovizie al lor desìo rapace.

Or dei guardiani, o buon Gesù, che al vento
spersero i germi de la tua semenza,
noi siamo stanchi, e omai provar vorremmo,
Gesù mite, a far senza;
che per i lor nefasti
Tu seminasti, e noi non raccogliemmo.


Da Canti di Trifoglieto, Treves, 1913 Ora nella piccola antologia on line Il Cristo nella poesia italiana decadente e simbolista nel sito “I libri della stanza ascosa” (http://leonbizz66.blogspot.it/) curato da Leonardo Bizzarri

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