18.11.10

Napoli '44. Le macellerie (di Norman Lewis)

Napoli 1944. La liberazione.

Nulla, assolutamente nulla di ciò che l’apparato digerente umano è in grado di assimilare va sprecato, a Napoli. Le macellerie che qua e là hanno riaperto non vendono niente che noi considereremmo accettabile come carne, ma scarti e frattaglie sono esposti in bella mostra, e maneggiati religiosamente: le teste di pollo – cui è stato troncato di netto il becco – costano cinque; un mucchietto grigio di interini di pollo, pòrto in un piattino lucidato a specchio, cinque lire; un ventriglio, tre lire; le zampe di vitello, due lire l’una; un grosso pezzo di trachea, sette lire. Si formano piccole code di gente in attesa di acquistare queste prelibatezze.
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Postilla
Questo brano è tratto dal diario dell’addetto ai servizi d’informazione durante la liberazione d’Italia nella Seconda guerra mondiale. Si trova nel volume di Norman Lewis, Napoli ’44, Adelphi, 1993, ma io l’ho tratto la citazione dall’articolo Il tesoretto di John Irving, nell’inserto de “il manifesto” L’appetito vien viaggiando, della serie “Scritto & mangiato”, prodotta dal quotidiano in collaborazione con Slow food nel giugno 2007. Dall’articolo di Irving ho ricavato un altro post, su via Pignasecca in Napoli. (S.L.L.)

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