Nel febbraio scorso
“L'altrapagina”, il periodico dell'Alto Tevere animato dal prete
Achille Rossi, di orientamento “no global”, ha pubblicato un
interessante dossier sul cibo dal titolo Il veleno nel piatto. E'
lì che ho trovato la nota che segue su un'esperienza produttiva
umbra nell'agro-alimentare, firmata m.f., quasi certamente le
iniziali di Maurizio Fratta. (S.L.L.)
Nutrire
il pianeta senza devastarlo. E nutrire gli animali riprendendo
l’allevamento tradizionale, quando i contadini erano attenti a
proteggere i pascoli dall’eccesso di deiezioni e quando gli animali
si alimentavano con mangimi naturali e con quanto il bosco e il campo
coltivato erano in grado di offrire.
Nel
mondo più del 70% del cibo proviene dalla “agricoltura contadina”
(dati Fao 2013) e nuove leve di agricoltori si preoccupano di
produrre cibo salvaguardando il suolo. A Migianella, sulla collina
nei pressi di Umbertide, tra la valle del Tevere e quella del
Niccone, Leonardo, Fabio e Luca hanno messo su una società, Semi
Bradi. Allevano animali e coltivano terreni presi in affitto intorno
ai due casali dove sono andati a vivere con le famiglie.
«Pratichiamo
un’agricoltura caratterizzata da un basso investimento di capitali
e da una bassissima meccanizzazione, rispettando natura e animali
senza ricorrere a concimi chimici e a diserbanti», ci tengono a far
sapere. «Abbiamo un grande orto comune in cui la maggior parte delle
piantine sono autoriprodotte, un vecchio uliveto e due ettari di
terra che prepariamo per la semina dei cereali. Il resto è bosco
ceduo e pascolo. Alleviamo capre, da cui provengono i nostri
formaggi, e maiali allo stato brado. E poi galline, anatre, oche e
pure due famiglie di api» si legge sul loro sito (www.semibradi.it).
Collegati
al movimento di resistenze contadine Genuino Contadino, vendono
carne, miele e formaggi autocertificando i loro prodotti in
associazione con i contadini e gli artigiani di Terra Fuori Mercato,
presente a Perugia Ponte San Giovanni nei pressi del Cva il terzo
sabato di ogni mese.
Nel paese dei veleni, nell’Umbria degli scandali legati allo smaltimento delle deiezioni dei maiali allevati per conto terzi e della eutrofizzazione delle acque di falda e lacustri, una sfida da incoraggiare.
Nel paese dei veleni, nell’Umbria degli scandali legati allo smaltimento delle deiezioni dei maiali allevati per conto terzi e della eutrofizzazione delle acque di falda e lacustri, una sfida da incoraggiare.
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