29.5.14

Settarismo (S.L.L.)

Non sono mai stato settario. 
Nell'estate del 69 ero a Spadafora, a fare da trainer per gli esami di maturità a mio fratello Vittorio. Un pomeriggio Pippo Onnis, che con la sua 850 tornava da Messina a Palermo per la Statale che allora attraversava i paesi, mi sorprese al tavolino di un bar mentre, insieme a un attempato signore, sorbivo una granita di limone. A Palermo raccontò che stavo a chiacchierare coi fascisti, quel falso! 
In realtà l'uomo, funzionario in pensione, viceprefetto credo, era addirittura un po' antifascista. Era monarchico, per la monarchia costituzionale. Ed io mi mostravo conscio delle sue ragioni: "Capisco. Se il capo dello Stato deve fare l'arbitro è bene che si formi fuori dalla mischia politica, al di sopra delle parti. Non si scelgono gli arbitri tra i dirigenti delle squadre di calcio". 
Ma alla fine aggiungevo una stilettata: "Dottore, ma se l'arbitro è cretino? e, per giunta, cornuto?".

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