22.5.15

Balla La Morte. Una poesia di Rayen Kvyeh

Rayen Kvyeh, poetessa mapuche
Balla la morte
sulla tavola
dei potenti commensali.
Applaudono e tacciono,
tacciono e applaudono
sotto l’ombra complice
delle leggi bianche.

Si rompe il silenzio
sulle sbarre-muri.
Lo sciopero della fame
cavalca per le vene
dei prigionieri politici mapuche.
Sulle trecce nere
di Patricia Troncoso
si arrampica il silenzio
delle voci ancestrali.

Balla la morte
sugli alberi di natale
di neve artificiale
e luci colorate.

Si rompe il silenzio.
Lo sciopero della fame
cavalca i sentieri
solidali
attraversando frontiere
rompendo barriere.

Ruggisce il Llaima.
Rompe il silenzio.
Vomita fuoco.
Il rosso ruggito
della lava ardente
travolge le montagne.

Balla la morte
sulla bilancia della giustizia
dei potenti commensali.
Ballano le leggi.
Anno nuovo.
Nuove armi.
Mano dura – mano bianca.
Terrorista – mente bianca.
Moneta dura – plusvalore bianco.
Balla la morte.
Ballano le leggi.
con champagne e vino.

Si rompe il silenzio.
Lo sciopero della fame
cavalca i sentieri usurpati
del territorio mapuche.

Balla la morte
sulla scrivania
dei potenti commensali.
Ballano le armi.
La pallottola assassina
punta alla schiena.
Matías Catrileo assassinato.

Balla la morte
sulla tavola
dei potenti commensali.
I terroristi ballano
la cueca finale.
Ballano le leggi

cantando l’inno nazionale.

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