23.9.15

Tre maltusiani di Ettore Petrolini

“In letteratura i Versi Maltusiani furono una vera e propria moda letteraria diffusa in Italia nei primi anni del Novecento grazie ai futuristi che gravitavano attorno alla rivista "Lacerba".
Erano chiamati "Maltusiani" perché facendo riferimento alle teorie dell’economista inglese Thomas Robert Malthus, sostenitore della necessità della limitazione delle nascite, ed essendo allora il metodo anticoncezionale più diffuso il coitus interruptus, i versi maltusiani avevano la caratteristica di interrompere l'ultima parola dell'ultimo verso. Tale forma poetica era ispirata alla cosiddetta anacreontica ingarrichiana, una forma compositiva resa famosa nel 1834 dal poeta dilettante Ferdinando Ingarrica” (da Wikipedia).
Chi voglia saperne di più sia su Ingarrica che sui maltusiani può vedere nel blog di Marco Fulvio Barozzi http://keespopinga.blogspot.it/2009/01/ferdinando-ingarrica-un-maestro-suo.html .
Non sempre in verità i futuristi interrompevano una parola all'ultimo verso: se si offriva loro l'opportunità si contentavano di un verso tronco.
Su fb Barozzi ha postato i due che seguono, che egli giustamente giudica splendidi e si prestano ad una classificazione per esempi. Il primo si potrebbe definire improprio, giacché la parola finale non viene interrotta, ma si tratta di parola ossitona (che peraltro nel significato contiene un senso di incompletezza: metà). Il secondo lo chiamerei ambiguo: cuor è parola interrotta, ma si tratta di un'apocope autorizzata da un lunghissimo uso, poetico e non. Il terzo maltusiano, canonico, l'ho ripreso da uno dei commenti al post. (S.L.L.)
Ettore Petrolini

È la moglie quella cosa
che per lusso e per vestito
spende il doppio del marito
e si chiama la metà.
---
E’ l’amore quella cosa
che platonico tu chiami
se la femmina che ami
ti vuol dar soltanto il cuor.
---
Petrolini è quella cosa
che ti burla in ton garbato,
poi ti dice: ti à piaciato?
Se ti offendi se ne freg.


Da fb, 20.9.2015

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