Il 23 gennaio scorso, sul sito Pontifex.Roma, è apparsa una intervista di Bruno Volpe al giudice di Cassazione Corrado Carnevale, il celebre "ammazzasentenze", sotto la cui presidenza la prima sezione penale della Cassazione più di una volta annullò le condanne a illustri mafiosi per vizi procedurali, a volte molto piccoli.
La motivazione di una di esse arrivava a negare l'esistenza di una Cupola di Cosa nostra. In privato accusava Falcone e Borsellino chiamati "i Dioscuri" di essere "due incapaci, con un livello di professionalità prossimo allo zero". Ma non mancarono anche le accuse pubbliche al "pool" e a quel che Carnevale chiamava i "magistrati sceriffi". Accusato di collusione con Cosa nostra è stato oggetto di indagini e di un processo. La condanna della Corte d'Appello a 6 anni del 2002 fu annullata l'anno dopo dalla Cassazione che ritenne insufficienti le prove: le deposizioni dei colleghi che rivelavano le sue pressioni per riformare le sentenze vennero considerate nulle perchè riferivano di fatti avvenuti in Camera di Consiglio e, in quanto tali, coperti da segreto.
Le stravaganti sentenze con cui depotenziava la testimonianza di Buscetta e assolveva i boss sono tuttora agli atti, ma il Carnevale, assolto da ogni colpa, è stato addirittura reintegrato nella funzione ed oggi può pontificare su "Pontifex". Il sito clericale lo definisce "galantuomo palermitano infangato da strambi e prevenuti processi". Ecco le parti salienti dell'intervista. (S.L.L.)
Presidente, lei é cattolico?
"Certo che lo sono e non lo nascondo".
Che cosa pensa delle leggi contro l'omofobia?
"Confesso che per motivi di salute non ho avuto il tempo di leggere il testo italiano. Ma una idea la ho".
Prego.
"Ritengo che sia sbagliato discriminare gli omosessuali in quanto persone come gli altri e secondo il dettato dell' art. 3 della Costituzione. Ma con altrettanta fermezza sono della idea che neppure si possa procedere a discriminazioni a favore, quasi trattandoli meglio. Anche questa sarebbe una cosa incostituzionale. In sostanza, per loro valgono gli stessi principi né più, né meno. Ritengo strano e forse rientrante in questa discriminazione a favore, per esempio, destinare come avvenuto a Venezia, case o alloggi in loro favore".
Tema matrimonio.
"Da cattolico sono convinto che il solo matrimonio avente cittadinanza legale sia solo quello fondato su un uomo e una donna. Se due omosessuali vogliono convivere di fatto, sono cose che riguardano la loro sfera personale, ma lo Stato non può dare riconoscimento di legge a queste unioni. Ritengo che la legge naturale abbia sempre precedenza su quella positiva e il giorno in cui da Magistrato dovessi applicare una legge contraria ai miei convincimenti etici e cattolici, non potendomi ribellare, mi dimetterei dalla Magistratura".
Gli avvocati cattolici che cosa devono fare in caso di cause di divorzio?
"Se fossero coerenti con la loro fede e dottrina, in caso di matrimoni concordatari dovrebbero rifiutare l'incarico. Ripeto, solo davanti a matrimoni concordatari".
Affare Craxi, che cosa pensa?
"Che ha ragione Napolitano. In punto di diritto era un latitante, ma solo nella forma. Non sta scritto da nessuna parte che le sentenze anche se passate in giudicato non si possano criticare, non sono un tabù".
Di Pietro ha definito Craxi un delinquente.
"Trovo poco elegante che chi ha contribuito all'accusa, oggi si lanci in queste filippiche. Se fossero vere le cose che raccontano di lui, sottolineo se fossero vere, cioé interrogatori troppo esuberanti e quasi intimidatori, Di Pietro non sarebbe stato un buon giudice. Del resto ho sempre detto che mi pento di averlo aiutato a superare il concorso in Magistratura".
Ci spieghi
"Io avevo un quadernetto, anonimo, sul quale segnavo con lettere A,P, C le prove prove scritte. Il riferimento era un numero. I suoi compiti scritti non furono entusiasmanti e neppure la prova orale. Ma mi fece tenerezza la sua provenienza ed il curriculum inviato dalla competente Procura in cui si segnalava che aveva fatto tanti mestieri, anche l'operaio produttore di forchette e persino il seminarista a diciassette anni".
Che cosa pensa di Pio XII?
"Non credo che sia stato antisemita, ma ci vorranno anni per accertare la complessità della figura. So che qualche volta ha fatto invasione di campo nella vita politica italiana, e in una occasione si rifiutò di dare udienza a De Gasperi".
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