1.10.10

Trasporti pubblici perugini. Un ceto politico indecente e immorale.


Ho comprato un multiviaggi da 10 del trasporto unico perugino. M'è costato 12 euro e 90. Contro gli 8 e 60 che costava prima. L'aumento è del 50 per cento. Credo che della stessa misura siano aumentati i biglietti ordinari, mentre gli abbonamenti alle categoria "protette" sono aumentati "solo" del 20 per 100. Malattie e convalescenze mi hanno tenuto lontano da Perugia e dalle cose perugine e so poco del dibattito pubblico che si è sviluppato su questi temi. Immagino che chi amministra la Regione, la Provincia, il Comune (non so esattamente come, ma credo che tutti abbiano voce in capitolo, anche se fanno un po' di scaricabarile) se la sia presa soprattutto coi tagli di Berlusconi (veri e pesanti), con la miseria nera a cui costringe i governi e le amministrazioni locali. Immagino che chi fa l'opposizione se la sia presa esclusivamente con le spese folli e le perdite del minimetrò (in parte esagerate). Credo di non sbagliarmi di molto.
Una volta le amministrazioni di sinistra, quando si sentivano costrette, per le ragioni più varie, ad aumentare le tariffe, accompagnavano la decisione con un qualche miglioramento del servizio, anche minimo. Poteva sembrare una presa in giro, ma era un segno d'attenzione verso i cittadini e gli utenti, un chiedere scusa dicendo: "Non ho potuto impedire l'aumento, ma faccio del mio meglio per la vostra sodisfazione". Ora va tutto al contrario: leggo, su "micropolis", che oltre a questi aumenti, pazzeschi in tempi di crisi, ci saranno consistenti tagli ai servizi: eliminazione delle corse notturne e della prima mattinata, drastica riduzione di quelle festive e prefestive, contrazioni su quasi tutte le linee. Queste scelte sono una violenza verso la parte più povera della città, che ne uscirà ulteriormente impoverita. A usare i mezzi pubblici sono pensionati, giovani, operaie, operai ed altri lavoratori poveri, indigeni o immigrati. Gli altri, ormai, hanno scelto la macchina. Magari a malincuore, ma l'hanno scelto da tempo. Già da quando s'è visto (e sono parecchi anni) che la linea delle amministrazioni di "centro sinistra" era "più parcheggi da costruire per la gioia dei costruttori, meno bus da far girare". Nè il minimetrò ha mutato drasticamente la situazione.
Perchè lo fanno? I prepotenti che governano questa regione sono convinti che queste siano operazioni "a costo politico zero". Pensano: "Gli studenti non votano ancora, gli immigrati non voteranno mai, i poveracci smetteranno di votare, tutti o quasi, come in America". Pensano: "Di questi tempi nessuno protesta". E pertanto fanno i gradassi, strapazzano impunemente il popolo minuto. Avevano detto che avrebbero ridotto enti ed emolunenti, per ridurre le mangiatoie e il magna magna dei politicanti e dei tecnici ammanicati, ma queste cose, se le faranno, le hanno posticipate all'anno che verrà; le tariffe alla povera gente le hanno aumentate subito. E aggiungono lo scorno alla beffa, hanno la tracotanza di dirsi "socialisti", "di sinistra" e quant'altro. I più buffi ed anche, un po', i più squallidi sono quelli di Rifondazione, i "vendicatori degli umili e degli oppressi". Lanciano qualche flebile protesta sui giornali, si distinguono nei consigli, ma restano nelle Giunte e si tengono le poltrone di assessore e tutte le altre. Questo ceto politico indecente e immorale non si vergogna più di niente.

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