9.8.15

Un dono esclusivo. Lettera a Matera per “il manifesto” (Fernando Arrabal)

Non so quanti abbiano visto il film L'albero di Guernica di Fernando Arrabal, regista, scrittore e drammaturgo spagnolo, che si dichiara “surrealista” e di certo possiede una grande capacità visionaria. Fu prodotto all'estero nel 1975, quando il regime franchista si produceva nei suoi, talora sanguinosi, ultimi colpi di coda. Una parte importante del film fu girata, su consiglio di Pier Paolo Pasolini, a Matera e protagonista ne fu una splendida Mariangela Melato, reduce dai fasti ronconiani. Il 7, 8 e 9 maggio scorsi nella “città dei sassi” sono stati celebrati i quarant'anni dell'evento con la presenza dell'intellettuale spagnolo, a detta del quale quella città, il suo barocco, i suoi sassi hanno cambiato la sua visione del mondo e molto influito sulle scelte artistiche ed esistenziali.
Ripartito da Matera ha voluto scrivere una sorta di lettera alla città, non un testo organico, ma una serie di asterischi o di “giaculatorie”, cioè impressioni, riflessioni, aforismi. Ne ha inviato il testo ad Alessandro Turco, direttore artistico dell'evento materano, per farne “dono esclusivo al “manifesto”, il “quotidiano comunista” che già nel 1975 aveva valorizzato il suo lavoro. Qui ne riprendo stralci. (S.L.L.)
MATERA

Gentili amici de "il Manifesto",
a conclusione dei due giorni vissuti a Matera con Fernando Arrabal, ho ricevuto dal Maestro spagnolo, una lettera scritta espressamente per il vostro quotidiano e che è un dono per la Città di Matera e per tutti noi lettori
Alessandro Turco
FERNANDO ARRABAL
Très cordialement et arrabalaikement.
[giaculatorie (dal latino "jaculari”) e arrabaleschi]
[...]
In Basilicata si ammazza il tempo ferendo l'eternità.
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Nell'angolo di un "Sasi": il silenzio suona meravigliosamente e illogicamente.
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Nella Metropoli mentre scrivo con doppio senso, sarei felice se mi capissi a metà.
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A Matera un pensionato mi disse "il mondo va male; sarebbe asfissiante vivere in un mondo che andasse bene".
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Nella Metropoli sostengono che io sia così scandaloso, da negarmi il saluto quando mi vedo in pubblico.
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A Matera il filosofo ateo si mise a credere alle religioni facendo testa o croce.
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A Matera lei non ha seni, ha ali; quando mi bacia io plano
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Le mie tre ammiratrici che sulla Terra mi plagiano (il quarto sparì ad aprile), non hanno il coraggio delle mie opinioni.
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Per assicurarsi che la Terra gira il leader scientifico gioca a scopa.
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Sulla Terra il cretino kamikaze indossa un casco nell'operazione suicida.
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Nella Metropoli scambiò i propri desideri per realtà e la 'subway' per la metro.
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Una notte a Matera sentii un cane muto che abbaiava alla luna.
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[...]
Sulla Terra la verità è un puro paradosso.
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Nella Metropoli i miei amici intellettuali sono tanto anti-metropolitani quanto sono patrioti coloro che sono nati in minuti tuguri.
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In Basilicata la natura cristallizza la bontà.
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A Matera anche la poesia a volte é così mistica come il firmamento.
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A Matera volli vedere la luce nelle tenebre.
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Sulla Terra il turista pistolero diventa così pacifista, che quando sente parlare di revolver estrae la propria cultura.
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Nella Metropoli quando piove intravedo il futuro bagnato fradicio.
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A Matera dalla mia prima visita nel 1975, la mia età cambia... tutti gli anni.
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[...]
Nella Metropoli il milionario vede gli stessi tramonti dell'homeless' .
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A Matera si sentono i gemiti dei pesci della Gravina quando piangono
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A Matera sento tanta nostalgia di quell'istante di felicità di ormai, quarant'anni fa?
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A Matera Pirandello si nasconde tra i cardi, per contemplare ... uno, nessuno e centomila
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A Matera Proust avrebbe cominciato il suo romanzo con "spesso sono andato a letto presto la sera".
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Sulla Terra senza eccezioni tutti sono presidenti americani, europei o australiani, sono stupidi, fascisti e figli di puttana almeno durante gli anni in cui presiedono.
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A Matera anelavo incontrare Dio in qualsiasi angolo che non fosse un luogo qualsiasi.
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Gli uomini preistorici della Basilicata erano "verdi" al 100%, ma senza proselitismi né spacconate.
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Nella Metropoli un esteta mi confessò "cerco di sparare a un mimo con un silenziatore e di concludere un arcobaleno con uno spegnitoio”.
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A Matera i matematici verificarono che l'eternità è ogni giorno più lunga ".

“alias il manifesto”, 25 luglio 2015
(traduzione di Roberta Cortella)

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