4.6.17

Giugno 1926. La morte di Gaudì

La Sagrada Familia
Il grande architetto catalano Antoni Gaudì, uomo solitario e profondamente religioso, negli ultimi anni della vita si dedicò esclusivamente ai lavori della Sagrada Familia, a Barcellona. Abitava in un modesto locale all'interno del cantiere. Il 7 giugno 1926 fu investito da un tram e i soccorritori non lo riconobbero. Vedendo i suoi abiti dimessi lo portarono all'ospedale della Santa Croce, un ospizio per i mendicanti. Solo il giorno dopo un diacono della cattedrale e uno degli architetti che con lui collaboravano lo riconobbero e gli proposero il trasferimento in una lussuosa clinica. Rifiutò gentilmente la proposta. Gaudí desiderava morire tra la gente semplice e pensava solo a prepararsi al meglio per l’imminente incontro con Dio, l’unico architetto che riteneva suo superiore.
Morì il 10 giugno del 1926.
Il 12 giugno vennero celebrati i funerali: tutta la città scese in strada per rendere l’ultimo omaggio a quello che venne riconosciuto da tutti come “l’interprete del popolo catalano”. Gaudí fu imbalsamato, vestito da monaco e gli fu posto un rosario nella mano sinistra.
Venne sepolto nella cripta della Sagrada Família. Sul volto una maschera mortuaria gli donava una serenità e una pace che non ebbe mai in vita.


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