6.4.19

Majali (Carlo Dossi)

Maiali neri nel Reatino

A San Vito, a due ore di salita da Genazzano, vi ha una lunga strada che attraversa il paese. Sul crepuscolo, quando dal pezzo di cielo che si presenta a uno sbocco di questa strada si vede il sole scendere rutilante, chi sta allo sbocco opposto scorge una gran massa nera apparire sul fondo giallo del cielo e procedere sovrammontonandosi, grufolando.
Sono i majali che ritornano dalla pastura. E trottano a quattro a quattro come tanti soldati disciplinati. Ad ogni casa, ad ogni viuzza traversale, due, tre, quattro si staccano dal battaglione e scompajono negli angiporti e nelle porticine; chi sale per una scaletta di legno, chi scende per una di pietra in cantina. Ciascuno annusa casa sua e la trova.
I pochi majali che arrivano alla fine del paese, prendono la corsa, sparpagliandosi nelle vicine cascine. Seguono poi i ritardatari, che hanno qualche callo, gli ammalati. Poi i porcari colle aste.
Molti bambini aspettano sulle porte de’ loro tuguri il reduce porco, e gli vanno incontro, e gli fanno festa e ne sono ricambiati con majalesche moine, come se si trattasse di cagnoletti.
Alla mattina poi, altro interessante spettacolo. I porcari attraversano la lunga via, vociando in una conchiglia marina. Tutti i porci scendono dalle loro case, appajono dalle viuzze, dagli angiporti, si attruppano militarmente e s’incamminano in schiere ordinate verso la pastura.

Note azzurre, Adelphi 2010

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