Non voglio che mi cada
addosso un mattone;
voglio morire con calma.
Voglio morire osservando
il corpo che espelle,
goccia
dopo goccia, la vita
spossata.
Farla passare attraverso
me stessa,
come attraverso un
setaccio fine fine,
e – alla lunga –
tirare un sospiro di sollievo
per non aver scorto nulla
sul fondo.
In “Fili d'aquilone”,
rivista on line, n. 46, luglio / settembre 2016 - Traduzione dal
russo di Linda Torresin
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