Per voi il cinema è spettacolo.
Per me è quasi una
concezione del mondo.
Il cinema è portatore di movimento.
Il cinema svecchia la
letteratura.
Il cinema demolisce l'estetica.
Il cinema è audacia.
Il cinema è un atleta.
Il cinema è diffusione di idee.
Ma il cinema è malato. Il capitalismo
gli ha gettato negli occhi una manciata d'oro. Abili imprenditori lo
portano a passeggio per le vie, tenendolo per mano. Raccolgono
denaro, commovendo la gente con meschini soggetti lacrimosi.
Questo deve aver fine.
Il comunismo deve togliere il cinema di
mano agli speculatori.
Il futurismo deve far evaporare le
acque morte: gli stagnamenti e il moralismo.
Senza questo avremo o il tip-tap
d'importazione americana, o i soli "occhi con la lacrimuccia"
dei vari Mogiuchin.
La prima di queste due possibilità ci
è venuta a noia.
La seconda ancora di più.
[Mosca 1922]
Vladimir Majakovskij, Cinema e Cinema, Kino-fot, Mosca, aprile 1922; trad.it Ignazio Ambrogio- da Majakovskij, Opere, vol 7, Editori Riuniti, Roma 1972 nel sito "Il senso ovvio"
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