Pino Caruso nell'anno del
terremoto, o forse l'anno dopo, raccontò in tv una storiella
ambientata a Palermo, che lì diceva di aver raccolto come fatto
realmente accaduto.
Erano ancora puntellate
per il rischio di crolli le strette viuzze intorno a Piazza Marina e,
oltre alle scritte, c'era spesso un vigile urbano ad impedire il
passaggio e ad obbligare a percorsi decisamente più lunghi. Diceva:
“È molto pericoloso”. Ma certi palermitani preferiscono il
rischio alla fatica del cammino, sicché un omino, il cui passaggio
era stato impedito dal vigile, era rimasto lì vicino, seminascosto,
seduto su uno scalino, in attesa che se ne andasse.
Dopo un po' la guardia
lascia passare tranquillamente un tizio. L'omino viene fuori e - fuor
di sé - chiede al vigile conto e ragione del suo comportamento.
Costui non si scompone e replica: “Che c'entra? Quello ci abita!”.
Forse era solo una
barzelletta, ma a chi in quegli anni viveva nella vecchia Palermo
appariva credibile. (S.L.L.)
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