Pesano fra noi due
troppe parole non dette
e la fame non appagata,
gli urli dei bimbi non
placati,
il petto delle mamme
tisiche
e l’odore –
odor di cenci,
d’escrementi, di morti –
serpeggiante per tetri
corridoi
sono una siepe che geme
nel vento
fra me e te.
Ma fuori,
due grandi lumi fermi
sotto stelle nebbiose
dicono larghi sbocchi
ed acqua
che va alla campagna;
e ogni lama di luce, ogni
chiesa
nera sul cielo, ogni
passo
di povere scarpe
sfasciate
porta per strade d’aria
religiosamente
me a te.
27 febbraio 1938
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