Ecco cos’è. L’amante scrive, il
credente ascolta,
Il poeta mormora e il pittore vede,
A ognuno la sua destinata eccentricità,
Ognuno parte, ma parte, ma tenace
particella,
dello scheletro dell’etere, il totale
Delle lettere, profezie, percezioni,
zolle
Di colore, il gigante del nulla, ognuno
E il gigante sempre cangiante, che vive
del cambiare.
Da Aurore d’autunno (The
Auroras of autumn, 1948), cura, prefazione e traduzione di Nadia
Fusini, Milano, Garzanti, 1992
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