La "Carmen" al Teatro Carlo Felice di Genova - Edizione 2017 |
Caro amico,
ieri sera sono stato di
nuovo alla Carmen - forse per la ventesima volta di
quest’anno. Teatro esaurito come sempre: per questo pubblico essa è
l’opera sovrana. Dovrebbe sentire che silenzio di tomba quando a
questi genovesi viene ammannito il loro pezzo prediletto — il
preludio del quarto atto — e l'urlo del bis alla fine. Anche la
tarantella (così nel testo
in tedesco) piace loro immensamente. Ebbene, amico mio,
anch’io mi sentii di nuovo felicissimo; quella musica scuote in me
le corde più profonde, e quando la odo mi propongo di metter fuori
la mia cattiveria estrema — piuttosto che morire rodendomi in
silenzio. Mentre l’ascolto compongo continuamente canti dionisiaci,
dove mi abbandono alla libertà di dire terribilmente le cose più
terribili, per ora in modo da far ridere: ecco l’ultima forma della
mia demenza.
Se potessi inoculare un
po’ di questa musica al signor Bungert per temperare il suo
idealismo equilibristico tra Schumann e Brahms, che alla fin fine mi
riesce insopportabile: manca di ossatura...
Friedrich Nietsche
Epistolario 1865-1900,
a cura di Barbara Allason, Einaudi 1962
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