12.5.18

Il Cirluvì. Un racconto di Liliana Genovese

1960, dal mio diario

Domenica 16
Oggi, domenica, mio marito è tornato dalla caccia senza conigli né lepri.
“Iana” – mi ha detto – “guarda cosa ti ho portato!”
Era un grande uccello con un lungo becco. Mi ha spiegato che questo uccello si nutre di pesci ed ha aggiunto che, se bollito e poi cotto in umido, il suo sapore sarebbe stato indimenticabile. Il suo nome era chiurlo di mare, ma qui in paese lo chiamavano “cirluvì”.
Così guardai il cirluvì con un qualche sentore di ribrezzo. “Sono sicuro che avrà sia il sapore della carne che del pesce: in un solo boccone avremo i due sapori miscelati insieme.”
“Vedrai che roba!” - pensai.
In un batter d’occhio il chiurlo fu bello e spennato e passato alla fiamma. Diventò liscio liscio in attesa di divenire l’indomani un prelibato manicaretto.

Lunedì 17
Stamattina mio marito, alle ore 8.00 stava già uscendo. “Mi raccomando, fai tutto per bene” - mi disse - “e vedrai che cirluvì mangeremo”
Verso le 10 presi un pentolone e, intero così come si trovava, tuffai in acqua bollente il cirluvì cui prima avevo tolto le interiora. Dopo appena 15 minuti si diffuse per tutta la casa una puzza, ma che puzza!!
Abbastanza allarmata mi chiedevo da dove venisse quell’insopportabile lezzo: “Sarà scoppiata una fognatura?”.
La vicina del primo piano mi chiamò: “Ma lo sente questo fetore?”.
Così andando in cucina mi accorsi che era proprio la mia pentola che emanava quell’immonda puzza. Che fare? Aprii la finestra del bagno, presi la pentola e la chiusi dentro al bagno.
Anche con le finestre tutte aperte era impossibile rimanere in quella casa infettata e così per un ora e più mi traferii con la prole dalla vicina di sotto. Ma anche lì qualcosa si sentiva.
Quando mio marito all’ora di pranzo rientrò e aprì la porta: “che succede?” - aveva un naso fine – “che è ‘sta puzza? Iana, che accade? che cos’è questo schifo?”.
“Lillo” - dissi tutta addolorata - “l’uccello-pesce forse non voleva essere bollito!”.

Da Raccontami, Edizione fuori commercio Il mio libro – Copyright Liliana Genovese, 2011

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