19.7.19

Camilleri. Un incontro (S.L.L.)



Non pochi compagni e amici delle mie parti, specialmente di Porto Empedocle ed Agrigento, hanno avuto rapporti di conoscenza e cordialità con Andrea Camilleri, che tornava di rado nelle terre in cui era nato. Lo scrittore, anche dopo il successo sempre più grande degli ultimi decenni, era persona di grande affabilità, curioso del mondo e disponibile alla conoscenza e alla conversazione, soprattutto con i compagni.
La fortuna di un incontro diretto io l'ho avuta altrove, occasionalmente, quando con Maurizio Mori lo trovammo a Palazzo Madama, nella biblioteca, per un convegno che commemorava Sergio Garavini a qualche mese dalla morte. Me lo presentò un vecchio compagno di FGCI che stava con lui, licatese di nascita ma trasferitosi ad Agrigento, l'estroso Tano Cavaleri. Fu una chiacchierata molto cordiale e molto breve quella che facemmo in attesa dell'inizio. Per un po' parlammo di Perugia e, quando gli dissi il mio paese d'origine e il mio nome, seppi ch'era stato compagno di studi di mio zio Pino, al Liceo Empedocle di Agrigento. Tutto qui.
Oggi, mentre al telefono condividevo questo ricordo con un vecchio compagno, ho appreso che anche Tano, già da qualche lustro, è morto. Ne ho provato grande dispiacere e ho ricordato le parole di Claudio Villa: "Morte, fai schifo". (Stato di fb – 17 luglio 2019)

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