19.6.16

Il califfo

Nell'802, a Bisanzio, una congiura di palazzo abbatté l'imperatrice Irene, che morì l'anno dopo, esule nell'isola di Lesbo. Fu incoronato imperatore Niceforo, che era stato suo ministro (logoteta) del Tesoro, il quale decise di non pagare più il tributo che fino ad allora Irene aveva pagato ad Harun al-Rashid, che – chiamato “califfo di tutti i credenti” – era indiscusso capo del mondo arabo e musulmano.
Niceforo gli inviò addirittura una lettera piuttosto offensiva con cui chiedeva indietro le somme già pagate da Irene per “debolezza e stupidità di donna”, minacciando in caso contrario di far decidere la controversia alla sciabola.
Il califfo gli fece recapitare, sul retro della stessa missiva, una risposta durissima, scritta di suo pugno, che così recitava:
“In nome di Allah, clemente e misericordioso.
Da Harun, emiro dei credenti, a Niceforo, cane dei Runi.
Ho letto la tua lettera, o figlio di infedele.
La mia risposta la vedrai, anziché ascoltarla.
Salve!”


Fonte André Clot, Harun al-Rashid, Rizzoli 1991

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