Giulio III […] andava spesso a caccia,
spendeva molto per i divertimenti di corte ed era appassionato dei
giochi d’azzardo. Gli piacevano in particolare i dadi e la
primiera, nella quale scommetteva forti somme coi cardinali e i
vescovi. Un giorno il giurista Sebastiano Atracino andò dal papa per
parlare di certi questioni urgenti e delicate. Appena Giulio lo vide
gli disse: «Siate il benvenuto, ci mancava appunto il quarto», e
non volle parlare d’altro.
Da Vite efferate di papi,
Quodlibet 2015
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