Carlo Rimini, professore di Diritto privato alla Statale di Milano e matrimonialista ferrato ha occupato per diversi giorni nel corso di questo 2012 l'ultima pagina de "La Stampa" con le sue risposte a domande sul diritto di famiglia. Il 23 febbraio le domande vertevano su matrimonio civile e matrimonio religioso (concordatario e non). Ho trovato assai divertente la storia vera (o almeno del tutto verosimile) che conclude il pezzo.
Una signora aveva sposato in chiesa un uomo che non le era mai stato fedele prima del matrimonio e l'aveva tradita anche dopo le nozze. Lei, dopo qualche anno, ha chiesto la separazione stanca del comportamento del marito. Lui allora ha chiesto l'annullamento del matrimonio al tribunale ecclesiastico portando come argomento la propria infedeltà come stile di vita e quindi la non condivisione da parte sua di un elemento fondamentale del sacramento matrimoniale.
Il tribunale ecclesiastico ha annullato il matrimonio e il giudice statale ha attribuito efficacia civile alla sentenza perche' lei... non poteva non sapere. Poiché matrimonio nullo non produce effetti, alla moglie é stato negato il diritto a ricevere un assegno di mantenimento. Forse in quel caso era meglio deludere la mamma e le vecchie zie e celebrare il matrimonio in municipio.
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