24.10.14

La fiera. Una poesia di Corrado Govoni (1884 - 1965)

Non ricordi la turbinante fiera?
I pagliacci e la giostra coi lumini?
Tutto fu bello, musica e lustrini,
solo al ritorno nella buia sera.

Tu pedalavi vaporosa avanti,
ed io a volo dietro il tuo cappello,
come in un delizioso carosello
mosso da Dio sol per noi amanti.

Sull'erba della darsena intrecciammo
le nostre impolverate biciclette
come in gelosa lotta due caprette.
Sul loro esempio, muti, ci avvinghiammo.

E quando entrammo a piedi dalla porta
tra gli sguardi dei pochi curiosi
composti e seri come vecchi sposi,
la città non mi parve cosi morta.

I baci nella sera freddolina
riscaldato mi avevano d'amore,
dandomi dei sussulti dolci al cuore
come quei colpi, là, di carabina.

E io ti vedevo in un barbaglio
per effetto dei tuoi baci brucianti,
sotto le stelle, strane e dondolanti,
come le bianche pipe del bersaglio.


Da Il flauto magico in Poesia italiana del Novecento (a cura di Edoardo Sanguineti), Einaudi, 1972

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