Un compagno di rete, Marco Furio
Barozzi, ha diffuso il seguente giudizio, da un aureo libretto sul
materialismo storico di Edoardo Sanguineti:"Nel momento niente
offre una visione più matura, più ricca del marxismo che, mi pare,
è ancora quella che spiega meglio a che punto siamo della storia
umana, quali sono i temi fondamentali da affrontare e anche qual è
la direzione verso la quale muoversi, che poi è la questione
veramente radicale. Cioè: che fare.”
Sono d'accordo. Il "marxismo"
è un'approssimazione, un modo di dire, non una sorta di formulario,
catechismo, manuale, un pensiero compiuto in sé. Non lo è a maggior
ragione se si pensa che il suo presunto fondatore dichiarò di non
essere "marxista", rivendicando il proprio diritto a
contraddirsi, a correggersi, a cambiare idea.
Proprio per questo il “marxismo” non rientra nel circuito dell'ideologia. L'ideologia non cerca verifiche o smentite nella realtà, ma si contenta della coerenza formale del sistema; il pensare alla marxista invece di necessità comporta scarti e accidenti. Si può essere "marxisti", solo come lo è Sanguineti, quando nel marxismo non ci si chiude, quando si lasciano aperte porte e finestre a una visione più matura e più ricca, di cui pure non si avverte fino ad oggi la presenza.
Proprio per questo il “marxismo” non rientra nel circuito dell'ideologia. L'ideologia non cerca verifiche o smentite nella realtà, ma si contenta della coerenza formale del sistema; il pensare alla marxista invece di necessità comporta scarti e accidenti. Si può essere "marxisti", solo come lo è Sanguineti, quando nel marxismo non ci si chiude, quando si lasciano aperte porte e finestre a una visione più matura e più ricca, di cui pure non si avverte fino ad oggi la presenza.
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