7.7.18

Santa Maria degli Angeli. Una poesia di Giosue Carducci


Frate Francesco, quanto d’aere abbraccia
Questa cupola bella del Vignola,
Dove incrociando a l’agonia le braccia
Nudo giacesti su la terra sola!

E luglio ferve e il canto d’amor vola
Nel pian laborioso. Oh che una traccia
Diami il canto umbro de la tua parola,
L’umbro cielo mi dia de la tua faccia!

Su l’orizzonte del montan paese,
Nel mite solitario alto splendore,
Qual del tuo paradiso in su le porte,

Ti vegga io dritto con le braccia tese
Cantando a Dio - Laudato sia, signore,
Per nostra corporal sorella morte!

1886 - da Rime nuove

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