Nel dossier per i centocinquantanni dell'unità d'Italia preparato per "Cassandra on line" da Lillo Testasecca prima della sua improvvisa e prematura morte in Canada (26 settembre 2010) c'è uno studio di Enrico Guarnieri sul ruolo della Chiesa cattolica e delle gerarchie vaticane. Ne ho recuperato un pezzetto. (S.L.L.)
Enrico Guarneri |
La storia recente mostra un impressionante incremento degli scandali che investono il Vaticano e più generalmente la Chiesa cattolica nel mondo. Gli scandali sessuali non sono una novità nella chiesa Cattolica, anzi omosessualità e concubinato sono naturalmente connessi all’ideologia sessuofobica e allo stesso “voto di castità” imposto a tutto il clero. In questo ambito una certa tolleranza è sempre stata praticata nei riguardi sia dei chierici, sia dei laici, ma gli orrori del caso Claps scoprono un livello che sconfina nella connivenza, a tutti i livelli della gerarchia. La novità, semmai, è il dilagare delle informazioni sulla dimensione planetaria della pedofilia dei preti che, fra l’altro, comporta ormai, spesso, risarcimenti molto gravosi per le finanze vaticane.
Gli scandali finanziari (IOR-Marcinkus, Ambrosiano-Calvi-Sindona), costituiscono l’aspetto di gran lunga più oscuro della vita della Chiesa cattolica dei nostri giorni, creando una realtà da romanzo “gotico” che va oltre le ingenue ed improbabili fantasie americanizzanti di Dan Brown. L’inestricabile intreccio fra grosse speculazioni finanziarie (IOR-Marcinkus, Ambrosiano) ed una catena di omicidi a quelle collegati in via diretta (Calvi, Sindona) ed indiretta (Orlandi, il giallo delle guardie svizzere, il collegamento con la banda della Magliana ed il trattamento specialissimo riservato post mortem al suo capo, De Pedis) stende la sua ombra sinistra persino sulla morte di Papa Luciani (1978).
1 commento:
Per estirpare la cancrena della pedofilia vi è un solo metodo, efficace e sicuro: l'intervento divino. Gli avvenimenti odierni che stanno ruotando intorno alla chiesa rendono più significativa una profezia biblica e sono una prova che nel libro di Apocalisse il cattolicesimo si identifica come parte di una "donna" simbolica chiamata "Babilonia la Grande, ... la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra." Inoltre "i suoi peccati si sono ammassati sino al cielo e Dio si è rammentato dei suoi atti di ingiustizia." (Apocalisse 17:5; 18:4,5) Ho letto una notizia sconvolgente detta da un ecclesiastico di un certo peso: "La chiesa" affermava, "cambia le sue dottrine: quello che cinquant'anni fa era peccato, ora non lo è più." Ci rendiamo conto dell'arroganza di una simile affermazione? Esseri umani imperfetti e peccatori si arrogano il diritto di stabilire cos'è o cosa non è il peccato senza tener conto del parere di Dio?
E perché i vertici ecclesiastici non muovono un dito? Se mai dovessero rimuovere tutto il marcio nei loro ambienti crollerebbe l'intera istituzione. Ora stanno cercando di risollevarsi dalla melma nascondendosi nel mutismo, ma hanno davanti a sé l'inevitabile e tremendo "giorno dell'ira di Dio." (Sofonia 1:14-18; 2:2,3)
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