Vorrei, per un momento, dare per
assodato che le sparate alla Leopolda sul posto fisso e sul gettone
telefonico Renzi non le abbia meditate, che facciano parte del
repertorio di insulti e di insulsaggini che gli vengono su senza
pensare, variazioni sul tema della rottamazione del vecchio, quando
deve sparare a zero contro qualcuno, in questo caso contro il
sindacato. E vorrei, affidandomi alla sua (scarsa) capacità di
ascolto, potergli spiegare con semplicità e pacatezza che il
paragone non regge.
L'ipod è certamente un progresso
rispetto alla cabina telefonica, infinitamente più versatile, più
mobile, più funzionale alle esigenze di comunicazione dei telefoni a
gettone. Al contrario la fine del posto fisso, e cioè la
precarizzazione della vita, è una gravissima regressione. Era la
stabilità del lavoro il progresso, il valore da difendere, la
tecnologia cui non rinunciare. E dovrebbe essere oggi un obiettivo,
una libertà da riconquistare, punto programmatico fondamentale di un
governo che vorrebbe "cambiare verso" rispetto al ventennio
dominato da Berlusconi.
Ma forse quelle dichiarazioni non sono
tanto sparate, quanto, piuttosto, una scelta di campo. Così devono
averle interpretate i capi della polizia a piazza Indipendenza,
convinti di rendere un servizio al governo. Il ritorno delle
manganellate e la fine del posto fisso sono cose che vanno bene
insieme.
29 ottobre 2014
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