Stavamo traghettando sulla stessa nave
da Egina al Pireo, non poche persone, greci e romani, studiosi delle
stesse discipline. Giunse la notte, era d'estate, tranquillo il mare,
il cielo limpido e sereno. Stavamo seduti a poppa tutti quanti
insieme e contemplavamo le stelle splendenti. Allora quelli della
compagnia che erano esperti nella scienza greca ragionavano in
maniera precisa e competente su cosa fosse il “Carro” e il suo
“Bovaro”, quale fosse più grande e quale più piccolo, perché
il Carro si chiama così e perché Omero dice che è la sola cosa che
non tramonta mai e di altre cose dello stesso genere.
A questo punto io, rivolto ai nostri
giovanotti, dico: “Zoticoni, ditemi perché quello che i Greci
chiamano “carro”, noi lo chiamiamo Settentrione? Non è
sufficiente ricordare che noi vediamo sette stelle, voglio
saperedettagliatamente che cosa significhi l'intera parola
“Settentrione”.
Prese la parola uno versato nella
letteratura e nelle antiche memorie: “La turba dei grammatici
reputa che Settentrione derivi solo dal numero delle stelle, dice che
di per sé “Trione” non significa niente, ma è solo un
completamento della parola; così come nel termine quinquatrus,
'le feste del quinto giorno' l'unico elemento significante è il
quinque del numero dei
giorni e
-atrus non vuol dire nulla. Io
però sono d'accordo con Lucio Elio e Marco Varrone, i quali scrivono
che triones erano
chiamati con un antico vocabolo contadino i buoi, come a dire
terriones, cioè
idonei ad arare e lavorate la terra. Perciò a questa costellazione
che gli antichi Greci chiamarono carro dalla sua figura e posizione
che rammenta una carretta, i nostri vecchi, con riferimento ai buoi
aggiogati, chiamarono Settentrione, vale a dire che le sette stelle
disegnano più o meno la figura di “trioni” aggiogati. Oltre a
riferire questa tesi Varrone di suo avanza un'ipotesi: che queste
sette stelle siano state chiamate triones,
perché sono collocate in modo che considerando tre di esse alla
volta, tra di loro vicine formano dei “trigoni”, cioè delle
figure triangolari.
Delle due spiegazioni che quel giovane propose, l'ultima apparve più fine ed elegante; perché se le osservavamo bene le stelle si mostravano pressappoco posizionate in forma di triangolo.
Delle due spiegazioni che quel giovane propose, l'ultima apparve più fine ed elegante; perché se le osservavamo bene le stelle si mostravano pressappoco posizionate in forma di triangolo.
Traduzione S.L.L.
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