Maschera carnevalesca a Venezia |
Venezia sostituì Roma
nel XVIII secolo come centro ineguagliato di follia carnevalesca, più
individuale che collettiva, e tende oggi a riconquistare quel
primato. A Viareggio l’usanza di mascherarsi e di sfilare su
carrozze o su carri, bevendo e cantando, aveva lontane origini. Nel
1873 ci fu una svolta. In quell’anno, pare, alcuni buontemponi si
divertirono alle spalle dell’esattore delle tasse e dettero il via
a quella che sarebbe rimasta la caratteristica, blandamente
dissacratoria ma sempre spettacolare, della loro festa di massa.
Carnevale di Busseto |
Busseto dopo Viareggio.
La società locale del Carnevale e la sfilata dei carri risalgono al
1879. Un volantino del 1891 diceva: «Di fronte al nostro cranval
scompaiono le sette meraviglie del mondo». Ai carri fanno da
contorno pranzi pantagruelici, a base di lambrusco e, per
l'occasione, di testuzzo, soave cotechino fatto con la testa di
maiale.
L’abbuffata con cibo
«rituale» è diffusa. Per il Carnevale si servono fagioli a Biella,
Santhià, Casorzo, Ivrea; polenta a Tossignano; gnocchi a Verona e
Castel Goffredo; baccalà a Ponti; panzerotti a Diano Marina;
maccheroni a Ronciglione; bruschetta a Poggio Mirteto; maiale
dovunque: a nord e a sud.
Carnevale di Bagolino |
In alcuni altri centri il
Carnevale ha caratteristiche particolari. A Bagolino (Brescia),
ballerini e musici, che indossano abiti fastosi, cappelli ricchi di
nastri e ori, portano una maschera di tela su cui è dipinta una
bautta nera e si esibiscono per le vie secondo un rituale antico e
composto. Altri gruppi, in abiti tradizionali, improvvisano scenette
comiche più spontanee e chiassose.
Carnevale dei belli e dei brutti a Schignano |
A Schignano (Como), la festa
s’impernia sulla contrapposizione dei «belli e dei brutti». I
belli hanno vesti leziose e campanacci di bronzo; i brutti hanno
vesti lacere e campanacci di latta.
Milano, Carnevale a Piazza Castello |
A Milano il Carnevale
presenta caratteristiche di minore spontaneità fin dai secoli
passati quando patrizi e plebei organizzavano balli, mascherate,
corse di cavalli.
Redazionale da “Qui
Touring”, mensile del TCI. Ritaglio senza data, probabilmente 1981.
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