È chiamata la regina del
pesce azzurro ed è uno degli ingredienti preferiti dagli amanti
della pizza alla napoletana. L’acciuga, o alice, è anche la specie
più pescata in Italia. Ma il suo primato potrebbe finire, per colpa
di parassiti e meduse. I mari italiani infatti si stanno riempiendo
di Anisakis, parassita che vive nell’intestino dei pesci e
può arrivare ad attaccare anche i loro muscoli. Larve di Anisakis
sono state trovate in moltissimi esemplari già a partire dal 2013,
quando è scattato l’allarme.
Il pericolo però si può
arginare. I medici suggeriscono di non mangiare il pesce crudo,
preferendo invece la cottura, che uccide il parassita già a 70
gradi. Un’altra soluzione è il congelamento, che allo stesso modo
fa morire le eventuali larve già da una temperatura di -20, oppure
la conservazione sotto sale. Non bastasse lo sviluppo di Anisakis,
nel 2016 sono le meduse tentacolate a minacciare le alici. Questa
specie, caratteristica dell’Oceano Atlantico e Pacifico, è
arrivata nel Mediterraneo attraverso cargo provenienti dall’America
e si è adattata facilmente al nuovo habitat. Nel 2005 ci sono stati
i primi avvistamenti nel mare Adriatico. Oggi l’Istituto di ricerca
marina e costiera di Dubrovnik ha dichiarato alla rivista “New
Scientist” che ci sarebbero 500 esemplari per metro quadro solo nel
tratto di costa compreso tra Italia, Slovenia e Croazia. Non sono
pericolose per l’uomo, ma le meduse tentacolate si riproducono
molto velocemente, consumando gran parte delle riserve di zooplankton
di cui si nutrono le larve di acciughe. «È la prima volta che
queste specie sono presenti in numero così alto nei nostri mari»,
ha sottolineato ancora al “New Scientist” Valentina Tirelli
dell’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale di
Trieste.
Dopo Anisakis e
meduse, ora c’è anche la pesca intensiva che incombe sulla
sopravvivenza delle alici. Per anni la grande disponibilità di
questo pesce è stata sfruttata dai pescatori italiani senza tenere
conto dei rischi legati alla conservazione della specie. Greenpeace
Italia ad aprile 2016 ha dichiarato che il 95% delle risorse ittiche
locali è pescato eccessivamente, chiedendo al ministero delle
Politiche agricole di prendere provvedimenti per ridurre la pesca.
Pagina 99, 8 ottobre 2016
– Articolo redazionale non firmato
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