15.1.19

Lavoro intellettuale e lavoro manuale (Michail Bakunin)



Abbiamo dimostrato che fino a quando ci saranno due o più gradi d'istruzione per i vari strati della società, ci saranno necessariamente delle classi, vale a dire dei privilegi economici e politici per un piccolo numero di fortunati e la schiavitù e la miseria per il più grande numero. Membri dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori noi vogliamo l'uguaglianza e poiché la vogliamo, noi dobbiamo volere anche l'istruzione integrale, uguale per tutti.
Ma se tutti sono istruiti chi vorrà lavorare? si domanda. La risposta nostra è semplice: tutti devono lavorare e tutti devono essere istruiti.
A questo punto si risponde spesso che questa integrazione del lavoro industriale con il lavoro intellettuale non potrà ottenersi che a danno dell'uno o dell'altro: i lavoratori manuali saranno dei cattivi scienziati e gli scienziati saranno sempre degli operai veramente meschini. Sì, nella società attuale in cui il lavoro manuale e il lavoro dell'intelligenza sono ambedue falsati dall'isolamento completamente artificiale al quale sono stati entrambi condannati.
Ma noi siamo convinti che nell'uomo vivente e completo ognuna di queste attività, muscolare e nervosa, deve essere sviluppata in ugual maniera e che, lungi dal nuocersi a vicenda, ciascuna deve sostenere, allargare e rafforzare l'altra: la scienza dello scienziato diventerà più feconda, più utile e più larga quando lo scienziato non ignorerà più il lavoro manuale e il lavoro dell'operaio istruito sarà più intelligente e quindi più produttivo di quello dell'operaio ignorante.

da L'Egalité, 1869 – in “A – Rivista Anarchica” n.49, giugno 1976

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