Mohammed bin Salman |
«Il fatto che la
Supercoppa italiana si giochi in un Paese islamico dove le donne non
possono andare allo stadio se non sono accompagnate dagli uomini è
una tristezza, è una schifezza». Così parlò Matteo Salvini, dando
voce all’indignazione di tanti, di destra, di centro e di sinistra.
Però, scrive su “Linkiesta “Fulvio Scaglione, ex vicedirettore
di “Famiglia Cristiana”, dopo aver concordato che «l’Arabia
Saudita è uno Stato canaglia. Anzi: se incrociamo spregiudicatezza e
ricchezza, è “lo” Stato canaglia per eccellenza. Per decenni ha
finanziato l’estremismo e il terrorismo islamico in tutto il
mondo», e lo è ancor di più da quando «è dominata da un
giovanotto, il principe ereditario Mohammed bin Salman, 33 anni, che
distribuisce la pena di morte come l’aspirina, discrimina
(eufemismo) le minoranze etniche e religiose, tratta le donne come
esseri inferiori, conduce una guerra di sterminio dei civili nello
Yemen e, nei ritagli di tempo, fa rapire, uccidere e smembrare i
giornalisti scomodi».
Concordato su questo,
forse andrebbero meditate meglio le parole del presidente della Lega
Calcio, Gaetano Miccicché: «L’Arabia Saudita è il maggior
partner commerciale italiano nell’area mediorientale grazie a
decine di importanti aziende italiane che esportano e operano in
loco, con nostri connazionali che lavorano in Arabia e nessuno di
tali rapporti è stato interrotto. Il sistema calcio non può
assurgere ad autorità sui temi di politica internazionale, né può
fare scelte che non rispettino il sistema Paese. Al contrario, è un
fondamentale supporto alla promozione del Made in Italy e dei suoi
valori». Traduzione di Scaglione: «noi del calcio siamo le
majorette e i mangiafuoco, ma il circo è il vostro. Siete voi quelli
del business vero, quelli che vendono ai sauditi le bombe da usare
nello Yemen, quelli che vanno in missione diplomatica e poi si
picchiano per i Rolex da rappresentanza distribuiti dal principe
(novembre 2015, epoca Renzi), quelli che costruiscono il centro
direzionale di Milano con i petrodollari di bin Salman. Anzi, diteci
pure grazie, perché con il nostro balletto allietiamo le folle e vi
spianiamo la strada».
Dalla rassegna stampa del
“Corriere della Sera”, 5 gennaio 2019
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