Ho rivisto Come un
gatto in tangenziale. Certo, in quel film alcune figure e
situazioni hanno un carattere macchiettistico, esagerano ed
esasperano per produrre riso prima che riflessione; ma la denuncia
della distanza quasi incolmabile tra i ceti colti (il reddito conta,
ma è un aspetto secondario) e quei pezzi di popolo oggi in grande
espansione che un tempo chiamavamo sottoproletariato, è giusta e
veritiera.
Si è creato un abisso.
Ho il sospetto che questo
disastro risalga al deperimento e poi alla fine del PCI, che quella
distanza in qualche modo riusciva a ridurre e che creava conoscenza e
comprensione.
Chi ha vissuto
intensamente quella esperienza può ricordare e capire.
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