Avere milioni di milioni, amanti belle
e crudeli, automobili sproporzionate, qualcuno l’ha fatto per me.
Scrivere capolavori, dirigere film da Oscar, vincere i cento metri
stile libero fermare cavalli in corsa, prendendoli così con due
dita, qualcuno l’ha fatto per me. Suonare la tromba come un drago,
ballare il tip-tap su lastre d’argento, comporre canzoni di
successo, essere scortato da guardie armate, qualcuno l’ha fatto
per me.
Ma morire...
“Ognuno muore per conto suo” diceva
A. G. Rossi.
da Diario futile di un signore di mezza età, Bompiani 2014
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