Questo è il balcone del
municipio, al mio paese. Non c'erano ancora i murales di Silvio
Benedetto e - a mia memoria - neanche le bandiere della Sicilia e
dell'Europa, solo il tricolore nazionale, quando, in quel terribile 9
maggio, il partito mi affidò il compito di intervenire, al termine
di di un corteo affollato, silenzioso e teso.
Ricordo come cominciai.
"Hanno ucciso un uomo di valore, uno studioso, uno statista, un
nostro avversario politico coerente e leale. E noi comunisti siamo
molto tristi".
E ricordo il ricordo che
accompagnava il mio dire. Giovane comunista, dieci anni prima, per la
campagna elettorale del 68, avevo appiccicato sul portone del
municipio, tra gli altri piccoli adesivi che la sezione Stampa e
Propaganda nazionale aveva fatto stampare nella tipografia dei
fratelli Spada, quello con la caricatura del presidente del consiglio Aldo Moro e la scritta "Basta con Moro alla televisione". Credo
che la caricatura fosse opera di Gino Galli, il nostro amatissimo GAL.
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