24.4.15

In un'aula di Liceo (Antonio Devicienti)

Antonio Devicienti cura e alimenta un sito dal nome suggestivo: quella Via Lepsius, che fu domicilio e indirizzo di Costantino Kavafis, ad Alessandria. Non dice quasi nulla di sé nella presentazione, vuole essere giudicato per ciò che scrive o sceglie; ma da alcuni post si capisce che insegna lettere classiche. Questo brevissimo testo mi pare da diffondere, per il suo valore etico. Gli augùri di Antonio ai ragazzi e alle ragazze che con fatica terribile crescono in questo tempo infame sono anche i nostri. (S.L.L.)
in dialogo con Ilaria Seclì, in questo nostro tempo infame.
Contro questo nostro tempo infame.
Le ragioni dell’acqua

Riflessioni di un insegnante 
mentre si accinge a cominciare la sua lezione:
Si fidano di te. Ti ascoltano. Come potresti tradirli? Come non guardarli ad uno ad uno negli occhi? E lo sai bene: là fuori li aspetta il tritacarne sociale. Molti di loro emigreranno. Si danneranno l’anima per una laurea ed emigreranno. Intanto seguono lezioni di lingua morta. Lingua morta? Sanno appassionarsi ai valori del congiuntivo latino e discutono con animazione sulla resa di un ottativo greco. Lingua morta? Alcmane li commuove ancora e Lucrezio gli spalanca gli occhi sul mondo. Inutili conoscenze, vanno dicendo in giro. Ma tu guardali, guardali bene negli occhi: in questo momento non sono né merce né clienti. E forse sapranno fare quello che né tu né la tua generazione sapeste fare: àuguri loro coraggio e felicità, consapevolezza e rivolta. Loro àuguri la felicità degli atti gratuiti e degli entusiasmi.
La felicità che da anni (da secoli?) vanno togliendo alle persone, persuase a rinunciare ai diritti, gettate in quest’immane tritacarne sociale, vendute, macellate: come polli allevati in batteria.


Da “Via Lepsius” - https://vialepsius.wordpress.com/

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