29.4.15

Insultare stanca. Una poesia di Enzo Costa

Enzo Costa
Ho sputato in faccia
alla nota marchesa
mi ha gridato "magnaccia!"
ho gradito l'offesa.
Ho lanciato via radio
a un famoso regista
un insulto da stadio
mi varrà un'intervista
nella quale darò
dell'immane cretino
a chi ancora non so
so che farò casino
cosa che non mi pesa
anzi, mi è congeniale
lo capì la marchesa
col suo insulto geniale.
Mi volete arrogante?
eccomi, sono pronto
anche un po' ributtante?
c'è un aggravio sul conto.
In tivù non ho freno
inveisco a gettone
un juke-box dell'osceno
paghi e grido "coglione!".
Una tantum son buono
dolce, beneducato
così pure funziono
mi hanno assicurato
purché poi io riprenda
a insultare berciando
è una lotta tremenda
contro il telecomando
per sconfiggere il quale
ho tenacia da mulo:
non cambiate canale
tra un po' urlerò "culo!".

1993

dalle Rime bacate (nel sito enzocosta.net)

1 commento:

geo vasile ha detto...

complimenti caro Enzo Costa, sei un ribelle doc ma anche un professionista della prosodia , dell'ispirazione anticonformista, e implicitamente impegnatissima e polemica...Se lavorare stanca te, insultare stanca gli altri, quelli che lo meritano come, tuta quella tipologia ripugnante degli ipocriti ed accidiosi, dei mercanti d'anime sotto mentite spoglie, complimenti di Geo

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